IL MIO VECCHIO LAGO
(ORTA, VIAGGIO NELLA CARTOLINA D’EPOCA)
Ernesto Ragazzoni – Augusto Mazzetti
Orta San Giulio, Scriptorius, 1995
copertina morbida illustrata
cm 28 x 21
pagine 110numerose illustrazioni (b/n e a colori)
cm 28 x 21
pagine 110numerose illustrazioni (b/n e a colori)
Euro 30,00
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Da Il Sole-24 Ore del 20/04/1997
Il mio vecchio lago è forse la creatura più patinata nata dall’impegno di Pier Maria Galli, libraio-editore di Orta San Giulio: un viaggio sulle rive del suo lago scandito dalle cartoline d’epoca. Che ci riportano il primo cinematografo nella piazza del Municipio, una locomotiva a vapore che inviava «saluti a grande velocità», il caminetto di Villa Curioni e il cortiletto di Villa Olina, la Cappella del Sacro Monte e un Don Pasquale in piazza.
Questa sorta di summa dell’impegno di Galli ha il sapore un pò dolciastro delle cose perdute nel tempo, «di fichi ramosi» e di barche lontane, di cigolii di carri e di focolari, di pesci persici e di lepri.
Lo stesso sapore delle Poesie di Ernesto Ragazzoni, pezzo forte del catalogo della «Scriptorius». Che accoglie «libri vecchi desueti ed antichi», letteratura varia e teatro, storia e viaggi, alpinismo e antropologia, spiritualismo e filosofia, almanacchi e opuscoli.
Spaziando dalle prime edizioni di Minnie la candida e dell’Invasore ai Ricordi garibaldini e alle Prigioni di Stato, dalle cinquecentine agli Anni Cinquanta.
Il sentimento tipico del lago, molto vicino alla più classica malinconia, si ritrova nelle pubblicazioni dedicate a queste «amate sponde» ma che non tralasciano comunque di raccogliere anche le realtà locali del Novarese, del Biellese e di Vercelli. (…)
Questa sorta di summa dell’impegno di Galli ha il sapore un pò dolciastro delle cose perdute nel tempo, «di fichi ramosi» e di barche lontane, di cigolii di carri e di focolari, di pesci persici e di lepri.
Lo stesso sapore delle Poesie di Ernesto Ragazzoni, pezzo forte del catalogo della «Scriptorius». Che accoglie «libri vecchi desueti ed antichi», letteratura varia e teatro, storia e viaggi, alpinismo e antropologia, spiritualismo e filosofia, almanacchi e opuscoli.
Spaziando dalle prime edizioni di Minnie la candida e dell’Invasore ai Ricordi garibaldini e alle Prigioni di Stato, dalle cinquecentine agli Anni Cinquanta.
Il sentimento tipico del lago, molto vicino alla più classica malinconia, si ritrova nelle pubblicazioni dedicate a queste «amate sponde» ma che non tralasciano comunque di raccogliere anche le realtà locali del Novarese, del Biellese e di Vercelli. (…)
Stefano Bucci